/ vaìacchi e ¥ indipendenza Ellenica 383 Nei sette consolati che il governo di Atene ha stabilito nell’ Epiro, ed ai quali sono assegnati annualmente dei fondi in una misura abbastanza larga per aiutare nella loro propaganda i preti ortodossi, onde aprire e sussidiare scuole, da qualche tempo si spiega una grande attività per ostacolare in tutti i modi le iniziative albanesi, d’accordo, nella maggior parte dei casi, con le autorità ottomane. Da qualche anno poi, i fautori deU’ellenismo sono in aspra lotta non solo con gli skipetari, ma altresì coi valacchi, una volta devotissimi aH’ellenismo, ma che ora, avendo essi pure coscienza della propria nazionalità, pur non pensando a rivendicazioni territoriali, intendono ch’essa sia rispettata. Anche questi valacchi del Pindo in numero di 50 o 60 mila, secondo alcuni, e più, secondo altri, hanno dato per molti anni il loro braccio e le loro ricchezze alla causa della indipendenza della Grecia. Molti fra i più grandi benefattori della Grecia, che hanno eretto chiese, scuole, ospedali ad Atene, come i Sina, i Tosizza, gli Averoff sono di origine valacca. In un precedente volume f 1) ho dedicato un capitolo a questi rumeni della Penisola Balcanica, narrando il modo con cui Apostolo Marga-riti, un giovane maestro nato in un villaggio del Pindo, percorrendo in lungo ed in largo tutto il paese, sia riuscito a creare questo movimento. Naturalmente non gli è mancato l’aiuto e l’incoraggiamento da Bucarest, dove non possono essere indifferenti alla sorte di popolazioni legate alla Rumenia da vincoli di razza, e che malgrado la filtrazione di moltissime parole di origine diversa, parlano ancora (1) Vico Mantegazza - Macedonia - F.lli Treves.