498 XI - GLI ERRORI DELLA NOSTRA POLITICA Nel suo discorso il Ministro Goluchowsky a proposito della partecipazione dell'Italia nella questione Balcanica, non disse altro all’ infuori del periodo relativo al Comandante della Gendarmeria e delle solite assicurazioni per lo statu-quo, mentre accentuò più del solito, e in modo esplicito, il concetto che ormai è all’azione Austro-Russa esclusivamente riservato il regolare le questioni balcaniche. « Si può oggi constatare con soddisfazione, egli disse, « come 1©speranze suscitate dall’accordo stretto a Pie-« troburgo nel 1897 si sono pienamente confermate. « Quindi dopo aver fatto una rapida esposizione dei « criteri che ispirano la politica Austro-Russa, parlò a « lungo degli accordi scritti stabiliti nel 1892 col Land-« sdorft quando il Ministro russo fu a Vienna nel 1892, « ed entrambi riconobbero la necessità di trovare un « modus procedendo onde sottrarre alle lentezze del « concerto europeo le decisioni relative alle questioni « balcaniche. In quella circostanza —aggiunse il conte « Goluchowsky — si convenne di ottenere dalle potenze « firmatarie del Congresso di Berlino un mandato che « affidasse alle due potenze maggiormente interessate, « Austria e Russia, la soluzione del problema. » Quanto all'Italia dopo le frasi di convenienza per la rinnovazione della Triplice,, parlando delle agita- sero alla Porta di consentire all’aumento del numero degli uffiziali europei. Il Generale De Giorgis non fu affatto consultato circa l’opportunità o meno di un tale passo. E quando il Generale dichiarò che per il momento non vi era assolutameute alcun bisogno di nuovi uffiziali per la riorganizzazione della Gendarmeria, gli Ambasciatori d’Austria e di Russia insistettero nella loro domanda senza tenere alcun conto delle dichiarazioni del De Giorgis. Tutto questo, ripeto, si sa da documenti diplomatici inglesi. L’Italia non ha finora pubblicato alcun libro verde sulle questioni balcaniche!!.,.