Contro le nostre scuole 361 poggiarsi, per ostacolare in ogni modo l’influenza nostra. Nell’Alta Albania combattono le nostre scuole, insinuando ai cattolici che facciamo della propaganda contro il Papa e contro la Chiesa cattolica: nel vilayet d’Jannina dove tale accusa non farebbe alcun effetto presso gli ortodossi, cui naturalmente assai poco importa del Papa e di Roma, vanno dicendo che nelle nostre scuole si fa apertamente propaganda d’ateismo ed altre cose simili. Tanto han fatto, tanto hanno intrigato, che v’è stato un momento nel quale una parte del clero ortodosso s’è schierata contro le nostre scuole vietando alle famiglie di mandarvi i loro figli. Mentre scrivo, questo movimento che si era accentuato pare tenda a cessare. Ma, ben inteso, unicamente perchè gl’ortodossi si vanno persuadendo della stoltezza di tali accuse e del rispetto che i nostri insegnanti hanno per la loro fede, non certo perchè il nostro Governo abbia mosso un dito, nè speso un centesimo, nè data alle nostre autorità consolari la menoma istruzione Eppure gli avvertimenti non sono mancati 1 Ed anche alla Camera, qualche deputato ha ricordato al Governo il dovere ch'esso ha non solo di vigilare perchè la nostra influenza in quelle regioni si affermi sempre più, ma altresi di aiutare e di inco-raggiare, fin dove può, tutte quelle private iniziative, le quali possono scegliere la Penisola Balcanica come campo della loro azione. Ho già accennato a quelle che sono andate sviluppandosi al Montenegro, ed alla nota ferrovia Slavo-latina, a quella linea cioè alla quale dovremmo far convergere tutti i nostri sforzi, giacché è solo con questa ferrovia che se non si potrà sottrarre completamente la Penisola Balcanica alla influenza austro-tedesca, sarà però dato almeno di disputarle a*