Le dimostrazioni irredente e il Governo 483 quello offertole dalle signore triestine, gentile preferenza che fu notata e che commosse profondamente gli astanti ... Io comprendo benissimo come in certi momenti sia difficile il far tacere sentimenti che devono far battere il cuore di ogni italiano, che debba essere penoso per gli uomini di Governo, specie in un ambiente come quello che si era andato formando ad Udine, di mettersi contro la corrente. Ma appunto per questo bisognava evitare che codesto stato di cose si producesse, e poiché si era commesso l’imprudenza di lasciare che arrivassero a quel punto, per quanto potesse essere penoso, il Governo avrebbe dovuto separare in modo chiaro le responsabilità, pensando che quella piccola impopolarità alla quale poteva andare incontro ci avrebbe risparmiato umiliazioni che si capì benissimo fino da allora dovevano esserne la immancabile conseguenza. Con la stessa leggerezza, pur vedendo bene che la agitazione avrebbe finito per assumere un carattere grave, il Governo lasciò che la propaganda contro la venuta dello Czar in Italia si allargasse senza fare il menomo atto che indicasse la sua viva disapprovazione. Notate che giustamente, pochi mesi prima, l’Italia aveva vivamente protestato contro un oscuro giornaletto di un Cantone Svizzero il quale ebbe parole irriverenti per il nostro Sovrano, e si arrivò fino al punto di rompere le relazioni diplomatiche con la Confederazione Elvetica perché non aveva preso misure contro quel foglio, che — ripeto — non aveva una grande importanza, ed era stato il solo ad adoperare un tale linguaggio! Mentre in Italia per mesi e mesi tutte le parole più ingiuriose e plateali del nostro