L’antica Berenice 389 sono richiamati ad ogni istante alla nostra memoria dai nomi delle antiche città, dalle rovine che si specchiano nel mare, e nel fiero atteggiamento degli abitanti tìgli lontani di una gente prode e valorosa. Per quanto questi mie frequenti peregrinazioni nella Penisola Balcanica abbiano per iscopo lo studio di questioni che nulla hanno a che fare con l’archeologia, pur tuttavia non è possibile, toccando il suolo dell’E-piro, di sottrarsi alle impressioni vivissime suscitate nell’animo nostro, visitando luoghi e rovine di templi o di città nelle quali, prima nel periodo ellenico'e poscia all’epoca romana, si svolse tanta parte della storia del mondo. Prevesa stessa sorge sulle rovine dell’antica Be-renier, la città fondata da Pirro. Posta all’estremità della piccola penisola che chiude a settentrione l'entrata del golfo d’Arta, si presenta abbastanza bene, costruita ad anfiteatro, fra il verde dei suoi giardini. Un breve tratto di mare separa questa piccola città turca di 3 o 6 mila abitanti dalla opposta punta di Azio, e della vicinanza di un paese civile del quale ha subito l’influenza, ci se n’accorge subito, perchè in alcuni punti alcune case abbastanza ben costruite e un po’ più di pulizia le danno quasi un carattere europeo. Prevesa ha una certa importanza, perchè il suo porto è lo sbocco principale di Jannina e di una gran parte del vilayet al quale questa città dà il nome. La strada per Jannina è però sempre una strada turca, nella quale a volte, specie nella stagione invernale, bisogna scendere e fare addirittura dei chilometri a piedi. Le carrozze che fanno questo servizio, mediante un prezzo relativamente assai elevato, sono le solite carrozze