a6 i — ii wi vis trito nmu ai r ari KStr.Ki che punto arriri la liberti Usciata dalla Corona al Miniatro degli Ksteri, dal momento che questi può anche permettersi di essere . certamente non cortese, con Chi i legato da strettissimi vincoli di famiglia ai nostri Sovrani. Quanto agli uomini politici chiamati dalla liducia del Sovrano a formare i Ministeri, essi danno abitualmente una ben scarsa importatila alla scelta del titolare per gli Esteri. È celebre a questo proposito 1‘esumazione con cui fon. Xanardelli rispose a parecchi amici suoi che, alla Consulta, il giorno nel quale fu annunciato la formazione del suo Ministero, non dissimulavano la loro meraviglia per la nomina del Princtti e gliene muovevano aspro rimprovero. — Ma, infine, che cosa gli ho dato* — esclamò l’on. /anardclli. protendendo le lunghe braccia e con un accento irritato, ma nel quale era evidente l'in-ten/iooc di scusarsi o almeno di avere le attenuanti — Infine, non gli ho dato che il Ministero degli (ùteri, e a nessun moderato, ho affidato un portafoglio politico!_. I.* esclamasti me e troppo caratteristica perche si possa pensare a sciuparla eoa dei commenti. Dato il prevalere di tali cnocetti, si spiega come le questioni estere non siaoo mai discusse nei consigli di Ministri e come, tranne io casi eccezionali, non vi ai discuta nemmeno la sedia degii Ambascia* tori, E inteso che nessuno de*« lare oeacnaakmi saUe proposte relative alle grandi cariche diplomatiche presentate dal Ministro degli hstcn. allo stenso modo eoa cui nessuno te (Mcrrutoal a quello delle Poate c Telegrafi, «e mal nominare o mandar« a casa un Direttore Generale del suo dicastero I Mini*