408 ix — l’epiro rittura stipulato accordi col Lìoyd per lasciare campo libero alla grande compagnia di navigazione Austriaca, Ed io non ripeterei qui la gravissima accusa se si trattasse soltanto di voci vaghe. .. Ma l'accusa è stata lanciata nel modo il più formale dalla Camera di Commercio di Milano in un documento pubblico approvato in una seduia della Camera stessa. E d’altra parte, nel formulare codesta accusa e nel protestare presso il Governo, la Camera di Commercio di Milano era stata preceduta dalla sua consorella di Venezia. Nella lettera in data 23 marzo 1903, diretta dal Presidente della Camera di Commercio di Milano al Ministro delle Poste e Telegrafi codesta accusa è chiara ed esplicita. « Pur troppo, egli scrive, sembra vero che il Lloyd, il quale fino a poco tempo addietro faceva concorrenza a noi neH’Adriatico, con profitto per la esportazione italiana, abbia mutato sistema in seguito alle intelligenze con la Navigazione Italiana, e forse anche per influenze austriache contro di noi; le quali ultime sarebbero naturali, comunque non gradite. » Vero è che ci mancano documenti autentici comprovanti l’esistenza dei deplorevoli accordi; ma oltreché essi trapelano — si può dire — da ogni dettaglio di servizio, è ben degno di rimarco che l’appunto per tali accordi fu più volte fatto alla Navigazione e da più parti e da ultimo in modo formale anche dalla Camera di Commercio di Venezia, e la smentita esplicita solenne non venne mai (i) #. Di fronte a simile documento, in un altro paese, senza il menomo dubbio, la questione sarebbe stata portata alla Camera, e, volente o nolente, il Governo (1) Lettera del presidente della Camera di Commercio di Milano al Ministro delle Poste e Telegrafi.