Ricciotti Garibaldi 443 baldi, il quale con le sue lettere, i suoi discorsi e tutta l'azione sua, ha enormemente nociuto alla causa e agli interessi che con le sue mosse ha creduto di difendere. Prima di tutto è stato un grosso errore quello di voler dare, uno spiccato carattere irredentista a questo movimento il cui scopo precipuo deve essere la difesa dell’italianità minacciata. Ciò ha paralizzato molte energie e ha dato in mano una potente arma per combatterlo a quelli del partito vecchio croato, e al Governo che lo considera come un movimento politico. In secondo luogo non bisogna dimenticare che i croati in genere sono molto religiosi — e nelle masse anche molto ignoranti, come lo sono da noi e in tutti i paesi poveri le masse — il clero esercita su di esse un grandissimo ascendente. Esso vedeva già con occhio tutt’altro che benevolo tutto ciò che sente anche lontanamente d’italiano, considerando gli italiani come gli spogliatori del Papa. Le prediche che da tanti anni i preti croati usciti dal seminario di Zagabria fanno, tanto in Albania come nei piccoli paesi della Dalmazia, sono spesso delle variazioni su questo argomento e niente altro. Adesso hanno più buon giuoco che mai dicendo ai loro fedeli che gl’italiani di Dalmazia sono gli amici, obbediscono anzi agli ordini di Garibaldi figlio di colui che ha sempre combattuto contro la Chiesa Cattolica e contro il Papa, e che è stato uno dei nemici più implacabili della religione. In Dalmazia pur manifestando il più profondo rispetto per la memoria del Duce dei Mille ho sentito molte persone dolersi di questo intervento del figlio punto opportuno in un momento tanto delicato, e che non poteva a meno di nuocere malgrado tutte le sue buone intenzioni.