L’ on. Pria etti e la Triplice 481 cora per la scelta che egli aveva fatto del Generale Barattieri per il portafoglio degli Esteri quando fu incaricato nel 1888 della formazione del Gabinetto che non gli riuscì di mettere assieme, e sulla quale si era fermato insistendovi unicamente pel suo significato * irredentista. Anche il nome del Prinetti, ricordandosi da tutti il violento discorso pronunziato pochi anni prima * contro la Triplice Alleanza aveva fatto una certa impressione: malgrado che alla vigilia di esser chiamato a fare parte del nuovo Gabinetto, egli avesse fatto telegrafare a giornali di Vienna che si era da tempo convertito alla Triplice, e malgrado le sue dichiarazioni tripliciste al Ministro di Baviera che non sembrarono troppo dignitose in quel momento e in quelle circostanze, e intorno alle quali si svolse allora una vivace polemica. I fatti hanno perfettamente giustificato quella diffidenza, poiché se dapprincipio il nuovo Ministero parve serbare una certa misura, dopo il convegno di Vienna, come ho già accennato, fu dato alla nostra politica una intonazione aggressiva verso l’Austria-Ungheria, che andò man mano accentuandosi fino alle manovre di Udine, sapendosi benissimo quali manifestazioni si sarebbero organizzate in quella circostanza, e che, apertamente incoraggiate dal Governo, furono quasi considerate come una provocazione al di là dei confini. Gli é che dopo il clamoroso insuccesso consacrato dal convegno di Vienna e dalle decisioni ivi prese dalla Russia e dall’Austria, e abilmente incoraggiati e spinti da quell’abile e fino diplomatico che è il Barrére Ambasciatore della Repubblica Francese, che in un certo periodo faceva assolutamente la pioggia e il