Al Cemgrtu« Jì 85 quale I* Ungheria è circondata, ciò avrebbe potuto nell'avvenire mettere un freno alle pretese magiare. A Vienna più che accettato, era «tato »ubilo, all’indomani di Sadowa, il Jh*I 1 irmi, e, naturalmente, doveva esaere favorita e incoraggiata quella nolutionc che Ij»eiava aperare un contrappeso alle aspirazioni di completa indipendenza gii abbastanza vive a Pesi. In Ungheria invece, nel timore di vedere la loro razza »0sfocata —. come dicevano — in un mare slavo, erano in generale contrari alla occupazione. Per le steste ragioni, anche durante la icuerra. avevano manifestato la loro aimpatia per i turchi : per i loro cugini turchi — come stampavano allora i giornali viennesi alludendo alle af&niti di razza É storia di ieri, ma ormai da molti dimenticata, e non e fon* del tutto inopportuna ricordarla ora. per dimostrare, come tutto si collev:» in codesta questione d'Oriente. chiamata allora questione bulgara, diventata oggi la questione Macedone, e che potrebbe benissimo, da un momento all' altro, presentarsi sotto nuovi aspetti, c. prendendo un altro nome, diventare per «empio, la questione albanese. Al Congfc*ao di Berlino il Plenipoten/ario Austriaco posò egli iit*to la questione della Bomia-Eracgovina facendo la seguente dichiarazione : • L‘Au*