Maometto li altassedio di Stufati 245 tino a una ventina di miglia di distanza. Quantunque soltanto poche centinaia di veneziani la difendessero, essi seppero rinnovare le gesta di pochi anni prima, e Maometto secondo, malgrado i ripetuti assalti, non riuscendo ad espugnare la città, abbandonò U partita lasciando un luogotenente con 40 mila uomini, persuaso che la città avrebbe dovuto pur finire, in un tempo più o meno lungo, a capitolare per fame. La guarnigione avrebbe potuto resistere a lungo nella lotta ineguale. Ma l'esito finale non pareva dubbio. D’altra parte Venezia era stanca di combattere, sempre da sola, lasciata senza aiuto da principi cristiani che con essa avrebbero dovuto combattere i nemici della fede e chiese la pace, che fu presto conclusa fra Maometto e la Serenissima, risolvendo in pari tempo molte questioni, cause continue di dissidio tra i due Stati. I Veneziani cedettero alla Turchia Scu-tari. Il Sultano però concesse alla guarnigione di abbandonare la piazza con l’onore delle armi. Il Provveditore Veneto ne usci con 450 uomini e «50 donne recanti oltre le armi gli averi, i sacri arredi delle chiese e le reliquie che vi si conservavano senza essere molestati dai turchi, l-a caduta di Scutari segnò il declinare della potenza della Serenissima sulle coste albanesi. Pochi anni dopo la mezzaluna sventolava anche sulle mura di Durazzo A Scutari, di quei memorabili assedi, e dell'occupazione veneziana, non rimane più ora altra traccia all infuori del leone di S Marco, all’ingresso del Castello che i turchi hanno rispettato Quando arrivai a Scutari sul I)jnit;a. fui gradevolmente sorpreso nel vedere ormeggiato alla riva un piccolo vapore con bandiera italiana. Era il Mafalda: