430 x — DAI.MAZIA - ISTRIA - TRIESTE Il Leone di Lissa, il piccolo monumento riprodotto su tutte le guide della Dalmazia, eretto sulla tomba dei caduti, è una povera cosa. Insieme ai resti degli artiglieri e dei marinai austriaci, fu pure seppellita una gamba riconosciuta di marinaio italiano dalla calzatura. E’ tutto ciò che di Italiano fu trovato da questa parte dell’isola. Mi dicono che i pochissimi cadaveri dei nostri, ripescati al di là dei monti che chiudono questa baia, siano stati sotterrati a Porto Chiave, sulla costa orientale dell’isola; dalla parte che guarda l’Italia 1... Adesso, anche a Lissa vi è un momento di calma nelle lotte fra italiani e croati. Quando essa era invece vivissima, l’anniversario della battaglia era pretesto a dimostrazioni, a cerimonie organizzate dai croati, unicamente con lo scopo di offendere il sentimento italiano. E una lapide sul muro del convento, dalla parte del cimitero, ricorda la commemorazione per il 25° anniversario. Il Podestà di Comisa, e quello di Lissa, dopo aver organizzato la commemorazione, vollero anche tramandare ai posteri il ricordo di codesta loro grande iniziativa, e nella iscrizione figurano i loro due nomi come se si fossero illustrati con chi sa quali gesta, come se fossero stati loro dei valorosi combattenti!... Lì, a poca distanza dal Leone di Lisja, e di un altro modesto monumento agli artiglieri, mi ha colpito su di una lapide il nome di Nicolò Machiavelli. Si dice — non so con quale fondamento — che la famiglia Macchiavelli di Lissa discenda da quella dell’autore del Principe. Naturalmente di tale illustre discendenza è più degli altri convinto il capo di questa famiglia a Lissa, al quale, dopo, sono an-