I Mostri operai "9 i nostri operai in Bosnia. Certamente, anche, il ricordo di quei tempi, lontani, ma ancor vivi nella memoria, tanto dall’ una che dall' altra parte, deve aver contribuito a inacerbire gli, animi. Vi furono periodi, qualche anno fa, nei quali la situazione era diventata assai difficile, anche per l’accanimento con cui i poliziotti, in gran parte croati, prendevano le parti dei loro compatriotti in caso di conflitto. I nostri poveri operai,, figli di quelle generazioni le quali han conosciuto gli antichi sistemi di polizia nelle provinole, che. per tanti anni, han fatto parte dell'impero degli Absburgo, avevano ritrovato laggiù, in quelle lontane regioni, il poliziotto croato! Eppure, malgrado tutto questo, malgrado le grandi miserie delle masse, tanto in Croazia che in Dalmazia, e quindi il desiderio naturale che vi sarebbe di favorire i sudditi austriaci di fronte ai forestieri, ancora qualche mese fa, il Governo Austriaco dichiarava apertamente, che per ultimare bene, nel termine stabilito la linea Orientale costruita direttamente dallo Stato, avrebbe avuto bisogno di un migliaio almeno di altri operai italiani, specialmente minatori, muratori e scalpellini. Con questa dichiarazione, e stata riconosciuta la superiorità dei nostri operai. Gli e quindi a lavoratori italiani che, non solo i privati, ma anche lo Stato deve rivolgersi per dare sviluppo a quel vasto programma per rinorientamento dell'impero, alla cui attuazione la politica austriaca sembra far convergere i suoi sforzi dal Trattato di Berlino in poi ! Sono operai veneti e lombardi quelli che, in una certa misura, contribuiscono a sviluppare le risorse di quei paesi, i quali, secondo quanto diceva il mio compagno