482 XI - GLI ERRORI DELLA NOSTRA POLITICA bel tempo nel salone del nostro Ministro degli Esteri, i nostri uomini di Governo si erano illusi di potere per mezzo della Francia stabilire degli accordi vantaggiosi per noi direttamente con la Russia ; e forse anco di potere avviare le cose verso un mutamento alla orientazione della politica europea. I giornali ufficiosi, quelli che notoriamente rispecchiavano in ’ modo più diretto il pensiero del Governo e della Consulta davano l'intonazione, tantoché l’agitazione aveva finito per assumere un carattere assai pericoloso. Lo Zanardelli e il Ministro degli Esteri fecero allora ricevere da Sua Maestà anche alcune persone delle provincie irredente, facendo in modo che il loro nome poi non figurasse sulle liste abitualmente comunicate ai giornali con l'elenco delle persone ricevute al Quirinale, dando così a queste visite di omaggio, che erano sempre state fatte e certamente gradite dai Sovrani, un carattere diverso da quello che dovevano avere, e che fu molto commentato al di là dei confini. Alle manovre di Udine poi non vi fu più alcun ritegno e le dimostrazioni dei gitanti triestini con le bandiere abbrunate sotto le finestre dove aveva preso alloggio Sua Maestà il Re con acclamazioni assai violente all’indirizzo dell’impero alleato, furono non solo tollerate, ma incoraggiate evidentemente dal Governo. I Ministri che in quella circostanza erano vicini al Re, gli consigliarono di ricevere non una semplice commissione, ma tutti quanti, dopo che il Re arrendendosi alle insistenti acclamazioni si era presentato al balcone a salutare ed a ringraziare. Un altro giorno Sua Maestà la Regina alla quale varie commissioni di signore avevano presentato dei mazzi di fiori tenne sempre fra le mani