494 XI " GL1 kr'rorì della mostra politica Difatti, mentre duravano ancora gli inni alla avvedutezza, al tatto, alla abilità del nuovo Ministro che pareva avesse addirittura mutata la situazione dell’Italia in poche settimane, ecco arrivare come fulmine a ciel sereno la notizia dei 390 milioni di crediti per spese militari, dei quali 120 milioni per la marina che il Governo Austro-Ungarico si era deciso a chiedere alle due Camere dell’impero. L’insuccesso per quella visita ad Abbazia fu ancora più grave di quello toccato al Prinetti dopo la visita a Pietroburgo con la sorpresa dell’accordo Austro-Russo concluso fra i Ministri dei due Imperi a Vienna. Molto più grave, inquantoché non vi può essere dubbio sul significato di quella straordinaria richiesta di crediti militari e per una somma così cospicua. E del resto in Austria cotesto significato non si è nemmeno cercato di dissimularlo. Non è certo contro la Russia che l’Austria ha sentito il bisogno urgente di premunirsi, nel momento in cui per la guerra combattuta nell’ Estremo Oriente essa è indebolita in Europa, e mentre le relazioni fra i due Imperi sono diventate così intime da assumere quasi il carattere di una alleanza. D’altra parte l’Austria non ha colonie lontane da proteggere con le sue navi, e i 120 mil.oni per la sua marina da guerra e cioè per l’Adriatico, lasciano vedere ben chiaro il perchè di tali armamenti e le finalità della sua politica. La visita ad Abbazia era destinata, secondo il concetto di coloro che ne presero l’iniziativa, ad essere una garanzia di più... Ma si vede che veramente ad essa non fu data alcuna importanza al di là dei confini, chè oltre alla domanda dei crediti militari venuta fuori pochi'giorni dopo vi è stata anzi una recrudescenza di attività da parte dell’Austria nella Peni-