Lungo le coste turche 377 quella marcia dopo aver vinto quelle non lievi della navigazione per trasportare migliaia c migliaia di uomini con le navi di que’ tempi. Con le nostre navi moderne si possono ora sfidare impunemente le tempeste delle rive Epirote. La navigazione di tutta la costa, lungo l’Adriatico, il canale di Taranto e il mare Ionio, non presenta più alcuna difficoltà. Di notte, sebbene si tratti di coste turche, la rotta è facilitata da un discreto numero di fanali. Naturalmente sono in mano di una società straniera, ed è interesse di tutti che sia cosi, perchè se fossero affidati alle autorità ottomane il più delle volte sarebbero spenti. A quest’ora sarebbero anzi già stati completamente abbandonati chi sa da quanto tempo I Ho viaggiato da Vallona a Santi Quaranta con uno degli ispettori della società francese des Phares Otto-mans, il quale mi raccontava per l’appunto come abbiano dovuto quasi completamente rinunziare, non solo per il servizio notturno ma anche per la loro manutenzione, a servirsi di mussulmani, e come incontrino difficoltà anche a trovare fra gli indigeni dei cristiani i quali, comprendendo l’importanza del servizio, lo facciano coscienziosamente. Da ciò la necessità assoluta di una continua sorveglianza per la quale vari ispettori sono continuamente in giro. Dopo tre o quattro ore di navigazione da Vallona, il porto Palermo, abbastanza vasto per poter offrire un ottimo riparo anche a un discreto numero di navi, ma da un pezzo completamente abbandonato, ricorda col suo nome l’epoca nella quale gli Angioini stabilirono la loro effimera dominazione in Albania. Porto Palermo è quasi al centro di quel tratto di 35