436 X - DALMAZIA - ISTRIA - TRIESTE meggiava alla riva vecchia di Zara: la città della Dalmazia che ha conservato in modo più spiccato il suo carattere d’italianità. Nel medio evo Zara era una Penisola : ma i veneziani scavando un canale attraverso l’istmo che la legava alla terraferma ne fecero un’isola posta in comunicazione col continente per mezzo di un gran ponte, e la circondarono di forti e di bastioni. Zara venne dichiarata città aperta nel 1868.1 vecchi cannoni furono allora trasportati nell’arsenale, mentre le vecchie mura demolite a poco a poco, hanno ceduto il posto alla Riva Nuova dalla parte orientale della città dove è ora una bellissima passeggiata. Anche a Zara vi sono avanzi dell'epoca romana e fra gli altri un’arco romano sormontato ora da un cartello barocco veneziano, con un’iscrizione per ricordare la partecipazione di quattordici galere zaratine alla battaglia di Lepanto. Del resto ancora oggi sulle porte della città campeggia il leone di San Marco, e la maggior parte dei suoi editici hanno spiccatissima l’impronta veneziana, cosi come gli abitanti hanno conservato l’accento e le parole tutte del dialetto veneto e iìnanco il modo di vestire delle donne veneziane. In certi momenti special-mente in alcuni punti di Zara si può quasi avere l’illusione d’essere in qualche strada della città di San Marco. Purtroppo Zara non ha potuto ancora veder realizzato il sogno di una ferrovia che mettendola in comunicazione col Danubio, le darebbe certamente un grande sviluppo, e non ha quindi che uno scarso movimento commerciale. Tuttavia appunto per questo suo carattere e per la maggiore omogeneità della popolazione, la vita vi è assai più animata che non a Spalato. Mi assicurano che i forestieri che càpitano