L‘ Agenzia Commerciale di Jannina 399 tanto che a Prevesa fa un curioso effetto il vedere gli ufficiali dei nostri piroscafi andare a prendere o a portare il plico delle corrispondenze alla posta austriaca, dove vi può anche essere un impiegato non eccessivamente gentile, e così giallo e nero — come dicono in Ungheria per indicare gli ultra-austriaci — che si diverta.... a farli aspettare più del bisogno per procedere alle consuete formalità. In ogni modo Prevesa ha ormai assunto una certa importanza, per la quale sarebbe necessario, se non si vuol mandare un Vice-Console di carriera, vi fosse almeno un Agente Consolare capace, e in condizioni da potersi occupare con una certa attività delle cose nostre. Nell’ Epiro deve essere soprattutto intensificata la nostra azione commerciale, e il Governo non deve credere di avere esaurito il compito suo coll’avere istituito a Jannina una Agenzia Commerciale, alla dipendenza diretta del Console. Intanto è da osservare che, mentre in un altro posto sarebbe cosa di minore importanza, l’aver fatto cadere la scelta del titolare di un’ Agenzia su di uno straniero, a Jannina, è certamente un errore del quale tutti possono rilevare la portata dopo quello che ho detto a proposito della guerra fatta dai greci ed agli ellenizzati a tutto ciò che è italiano — l’averla affidata proprio ad un greco — e che fra le altre cose credo — (non affermo perchè non ne sono sicuro) — sia stato, in altri tempi, al servizio di un’Am-ministrazione Austriaca. Non mi occupo nemmeno di sapere se faccia bene o male. Ma, francamente, mi pare molto strano che per un impiegato al quale sono affidate funzioni così delicate ed importanti nel tempo stesso, non si sia pensato a scegliere un italiano, pratico non solo dell’Albania, ma anche del-