202 IV — IL MONTENEGRO AL MARE risposta testuale data dal Principe, che, esatta o no, fu, naturalmente, ripetuta di bocca in bocca: - Ci faremo schiacciare tutti — avrebbe risposto il Principe. — Succeda quello che vuole! Ed è bene non lo ignori lo Czar, il quale sa quanto sia grande il nostro affetto e la nostra devozione I Esatte o no queste parole, certo è che immediatamente — e ne sembrarono il rapido commento — fu fatto qualche piccolo esperimento di mobilitazione, che, appunto verso il Sangiaccato di Novi Bazar, le truppe montenegrine furono raccolte e passate in rivista con una certa pompa anche dall’ inviato del Re di Serbia, e che, a Cettigne, come in tutto il Montenegro, fu dato a tali movimenti militari un significato ben chiaro... Il colonello Dragaschin, l'inviato del nuovo Re di Serbia, dopo avere annunziato al Principe in una cerimonia solenne l’assunzione al trono del suo Re, si recò nei punti militarmente più importanti del Principato, accompagnato dal Ministro della guerra. Gli esperimenti di mobilitazione oltre che a Niksich furono fatti anche dalla parte di Podgoritza. Negli stessi giorni furono poi radunati a Cettigne tutti i capitani distrettuali del Montenegro e furono tenute varie conferenze dal Ministro della guerra. Il Principe vi intervenne e arringò più volte i suoi affiliali. La diplomazia arrivò dopo, quando il pericolo era passato. Allora soltanto cominciò un attivo scambio di dispacci. Se ne occupò, a quanto pare, anche l’imperatore Guglielmo, fra una visita e l’altra alle nostre città — e si ritornò subito alla politica dello stàtu quo che — naturalmente — nessuno ha mai