4^4 XI - gli Errori della nostra poi.iticà dizionario furono adoperate da giornali socialisti e anche da altri che a codesto partito non appartengono, contro la Russia e contro lo Czar, e alle contumelie andavano di pari passo le caricature più ol-traggiose di un giornale socialista che si pubblica a Roma sotto gli occhi del Governo, e contro il quale non si ebbe il coraggio di procedere perchè i loro amici, redattori e ispiratori, erano allora fra i più devoti e fedeli sostenitori del Gabinetto. Come pretendere che l’Ambasciatore Russo potesse consigliare al suo Sovrano di venire in Italia, quando recatosi alla Consulta per chiedere formalmente al Governo, e per esso al Ministero degli Esteri, se poteva assolutamente garantire nulla sarebbe accaduto, si sentì rispondere che per dargli una risposta formale... bisognava prima consultare i colleghi del Gabinetto. Che importa se tale assicurazione fu data qualche giorno dopo? Ognuno comprende l’impressione prodotta dalla esitazione del Ministro degli Esteri a Pietroburgo dove, naturalmente, l’Ambasciatore Ne-lidotf riferì subito ogni cosa: e si spiega come quest’ultimo non si sia sentito di assumere su di sè la grave responsabilità di far venire a Roma il suo Sovrano. Il Segretario di Stato Ronchetti, il quale reggeva allora il Ministero dell’interno, sapendo benissimo le diffidenze che il suo nome ispirava per i suoi precedenti, per la sua strettissima amicizia con un diffuso giornale di Milano, nel quale si ripeteva ogni giorno che lo Czar doveva esser accolto in Italia senza fischi ma senza applausi, perchè si trattava di una visita punto gradita all’Italia, raddoppiava di zelo e di attività per organizzare il servizio di polizia. Già, non v’è di peggio che questi radicali arrivati al