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come l'occupazione, non « che un primo passo vcno un'altra meta, dal momento vi ti accenna alle strade militari e commerciali, che l'impero Intende aprirti verao l'Egco... Dilatti, quando pochi anni dopo. l'Austria vi introdusse la co »cri rione, come in qualunque altra provincia dell’impero, le Poterne firmatarie del Trattato di Berlino non sollevarono la menoma obbiezione.
  Alla anneaaione all'impero avevano finito per aderire anco gli Ungheresi, accogliendo i consigli dati loro dal Kallai. in un celebre discorso pronunciato nel 1R78 alla Camera a l’est.
  •	— L'occupazione della Bosnia e dell Erzegovina, « disse in quel discorso, si impone come una neces-
•	siti geografica, e anche dal punto di rista unghe-« re«, pou.Hr Kpjrj .«me un attuo il Slonltntgro
•	JjJIj Serhut — unto più con la facoltà concessa al
•	(impero di tener guarnigione nel Sangiacato di
•	Novi basar — rendendo cosi impossibile la forma-« ztone di un grande Stato iugoslavo _ •
  Sarebbe Nato difficile parlare più chiaro I La politica quindi seguita dal Kallai i sempre stala quella di ostacolare, in tutti I modi, le relazioni fra i Serbi del territorio ir <xrwf*t;iome — * l'espressione a suo tempo escogitata dalla burocrazia austro-ungarica per dare un nome alle due prorinde die. ufficialmente. non fanno ancora parte integrante deirim-pcro — e quello dd due Stati ridni: di impedire o frenare tutte le manifestazioni nazionali dei Serbi. Uno dd sud primi atti, fu quello di proibire con un decreto, una rioria della Serbia«. ddla quale egfi stesso e fautore, scritta negli anni da lui passati a Belgrado e dx ancora oggi, dai Serbi stessi, e considerata come una ddlc migliori!