gresso avrà dato alle varie nazioni di Europa, indipendentemente dal quadro ideale che il progetto della Società delle Nazioni avrà potuto fornire. Per mio conto, io non credo, per esempio, che il frazionamento di mezza Europa, e diciamo pure della Mittel Europa, così com’era concepita dai tedeschi, in tanti piccoli Stati, sulla base di più o meno facilmente riconoscibili e accreditabili nazionalità, possa col tempo apportare a un certo e definito sistema di pace universale. Le nazionalità sono per loro stessa natura eccitabili, e nella varia lotta di tutti i giorni più pronte a maggiormente irritarsi che neutralizzarsi e placarsi. Non vi è trattato che valga a modiùcare o attenuare le differenze naturali, ccme non vi è contratto di matrimonio che valga ad eliminare le incompatibilità di carattere tra i coniugi, neppur nella onesta consuetudine della mensa e del letto comuni. E per tenere in freno tanti popoli sparsi, qual nuovo principio avrà l’energia e la capacità di sostituire l’autorità e il vincolo imperiale dei tre grandi Stati disfatti nella guerra? L’ammonimento rivolto da Wilson e dai Delegati delle altre grandi Potenze del Congresso alle piccole potenze in formazione, le quali mostrano tanta voglia e fretta di usare la violenza invece della ragione nelle iniziali questioni del mìo e del tuo, è il primo segno dei contrasti tra l’autorità ideale del Consiglio direttivo della Società delle Nazioni e la condotta dei futuri azionisti. E varrà esso a calmare gli appetiti e mozzare le ugne nascenti con tanta audacia fin nella culla? E ancora : le grandi potenze vittoriose della Germania si contenteranno esse di condizioni di pace che rappresentino l’espressione dello stretto diritto, del puro diritto, quando ancora la Germania serba caduto, ma non infranto, un popolo forte e tenace e per la sua forza e la sua audacia ben atto alla pronta riabilitazione e alla lotta? —, 331 —