cosa sarebbe avvenuto di noi, se la nostra mente fosse stata meno vigile e la nostra coscienza meno salda, nella risoluzione? Noi saremmo spariti dalla storia della civiltà, e il nostro nome si sarebbe confuso con quello dei turchi e dei bulgari in una sola vergogna e una sola umiliazione. Nella lotta, ch’è tutta la lotta della civiltà umana, tra la Forza e il Diritto, Roma ha sempre rappresentato il Diritto, e il mondo non la conosce e riconosce che sotto la specie del Diritto. Gli ultimi ruderi del Foro si sarebbero dissolti, se, contraddicendo alla sua essenza e alla sua natura, Roma avesse annullato il suo passato e il suo avvenire nelle sorti delle genti barbariche che rappresentano la Forza e il culto della Forza. Ed ella fu semplicemente pari a se stessa quando disse e fece quello che oggi tutto il mondo civile giustamente si onora e si esalta di dire e di fare. Il sig. Thiers aveva paura, nel ’59, della resurrezione dell’ Italia nella storia d’Europa, che egli credeva nociva alla Francia. Ecco, dunque, a che cosa è valso il ritorno dell’ Italia nella storia d’Europa ! A riaffermare e ristabilire l’equilibrio del Diritto, negato e turbato dalle genti germaniche — e a salvare nel primo momento la Francia e le grandi idee ch’essa rappresenta, e darle modo di preparare, assieme con le altre potenze alleate, le difese e le vittorie dell’avvenire. Ma, se l’Italia ha nobilmente adempiuto alla sua missione storica, in questa guerra ; se l’Italia ha portato, in tempo non sospetto, tutto il peso della sua esistenza nella bilancia del destino europeo; se l’Italia ha esposto tutta la sua fortuna e la sua pace e ha dato e dà il miglior sangue dei suoi figli per il trionfo della causa comune — è dovere, non solo degli uomini politici nostri ma insieme di tutti gli Alleati, di prepararle tali condizioni per il suo futuro assetto ed il futuro svolgimento della sua vita morale e materiale, —..115 —