Grecia la loro diplomazia per farle ottenere Cavala nel trattato di Bukarest. L’Italia, così, per questo equivoco, e in questo giuoco, serviva alla Germania, che la teneva staccata dalla Francia e dall’Inghilterra; e serviva alla Grecia, sulla quale apertamente Francia e Inghilterra, in dispetto dell’alleata della Germania, riversavano i loro favori. E chi sa a quali conseguenze un tal giuoco ci avrebbe portati se la guerra non fosse venuta a sconvolgere i dadi dei Sacerdoti della Belle Elène, e a far finire l’Iliade in operetta! Ma ora che l’operetta è finita, è bene, non per l’Italia e per la Francia soltanto, ma per la vita europea, per l’onestà e la serietà delle vita europea, che questa trista faccenda delPellenismo nel Mediterraneo abbia anch’essa fine una buona volta — e per sempre. L’ellenismo non risponde a nessun interesse e a nessun bisogno della vita europea. Fatua creazione del romanticismo politico — letterario prima — il romanticismo della esaltazione dei deboli e della riabilitazione dei caduti, poi creazione diplomatica degli Stati europei in lotta tra loro per la successione della Turchia, esso si è mostrato, finalmente, al saggio della guerra, qual’è, e quale non è possibile che non sia: un bluff perturbatore delle nazioni e delle azioni degli Stati, veramente degni di vita, perchè veramente creatori di civiltà e fattori di storia. Anche l’Italia, prima della sua ricostituzione, fu una espressione letteraria, più che una potenza effettiva. Ma dopo la sua ricostituzione, l’Italia sentì il dovere di crearsi una vita autonoma e di cooperare con tutte le sue forze all’ingrandimento e all’irradiamento della civiltà nel mondo moderno. Ma quale è oggi il contributo intellettuale e politico e morale della Grecia nel mondo moderno? Anche un piccolo paese può avere la sua importanza nella civiltà, se la scienza e le arti lo affidino e lo nobilitino : il Belgio informi. Ma che cosa rappresenta — 72 —