L’ITALIA E GLI ALLEATI. Gli ultimi avvenimenti sono come un referendum a suffragio universale — il suffragio del mondo civile — all’intervento dell’Italia nella guerra europea e alla guerra italiana. E il Messaggio di Wilson il manifesto del referendum. Ora, tutti discendono nel campo che fin dal primo giorno dell’azione degli Imperi Centrali l’Italia scelse e segnò per la difesa del diritto e della libertà umana; e tutti in quel campo portano la loro parabola e la loro spada. Ma, allora, quando gli spiriti intorno stavano sospesi e sospetti, e decidere e giudicare pareva una audacia quasi incosciente, l’Italia prese serenamente la sua decisione e formulò il suo giudizio. « Questo è un delitto », disse; e abbandonò per via gli autori, che erano pure stati i suoi alleati della vigilia. Il Belgio era distrutto. La Francia era invasa. L’Inghilterra non aveva ancora un esercito, e neppure la legge di coscrizione per formarlo. Da tutti gli sbocchi della simbolica Foresta Nera le orde barbariche si riversavano furiose sulla civiltà d’Europa, come quelle di Attila contro Roma. Ma poiché le orde passano e Roma resta — e anche oggi, o divina Signora dell’ Eternità, l’aprile si fa più bello per gittare ai tuoi piedi le sue corone — nel nome di Roma, che prima nei secoli ne sopportò l’urto e l’onta, l’Italia si oppose alla nuova e più terribile gesta barbarica. Che — 114 —