mania contro l’Inghilterra. Che importano i diritti dell’Italia (diritti nazionali, si noti, non interessi imperiali) alla Jugoslavia? Quei diritti sono il passato. E la Jugoslavia è l’avvenire. Che importa la civiltà italiana e la difesa della civiltà italiana nell’Adriatico? Quella civiltà significa Roma e Venezia — cioè imperi, che non hanno più ragion d’essere — mentre la Jugoslavia significa la gioventù, sia pure barbara, ma forte di un popolo che dovrà fare la sua via nel mare, anche se non abbia mai mostrato tendenze marinaresche — la Germania almeno si era formata una sua grande forza e potenza marinaresca prima di aspirare a sostituire la forza e la potenza britannica! — e non sappia manovrare il timone di una barchetta da pesca. E infine, la Jugoslavia può essa stare chiusa tra le gole dei Balcani e gli affluenti e i confluenti del Danubio? — E c’è stata bene tanti secoli, invece! Ma la verità è una sola, ed è questa : che tanto la Germania che la Jugoslavia hanno un fondo barbarico, che non può non venire alla superficie che con scoppi di guerra, come l’acqua della pentola che ribolle e fa saltare in aria il coperchio. Più grave il peso del coperchio tedesco, che tutte le scienze e tutte le arti hanno contribuito a formare, ma non tanto resistente tuttavia, da vincere la pressione della ribollente natura : inesistente il coperchio jugoslavo che nessuna scienza e nessuna arte ha potuto fino ad ora modellare ed ornare. Pericoli permanenti, l’una e l’altra, alla Francia e all’Italia, se il Congresso di Parigi non provveda a elevare robuste dighe che l’una e l’altra contengano nell’avvenire prossimo o remoto. Come immaginare che i Tedeschi depongano l’idea della guerra, se non sono vissuti che di questa idea nei secoli, e con questa idea hanno attraversato la loro storia e quella degli altri? E come immaginare che depongano le armi della guerra i jugoslavi se a servizio della Casa d’Austria essi non hanno conosciuto che quelle — 378 —