Avreste mai dubitato che ci potesse essere altro che un affare dietro la campagne de presse a favore della Jugoslavia, nel mercato inglese? Io spero di no. Gli idealisti del bello italo regno (l’Italia, voi sapete, è una inesauribile miniera di imbecillità) ai nostri dubbi rispondevano sempre, mettendoci la mano sulla spalla, in segno di compatimento : « — Ma no, voi non conoscete il meccanismo dell’anima inglese: un meccanismo tutto garibaldino (dove ebbe infatti più commosse feste che in Inghilterra, Garibaldi?) che si muove nel diritto e sbuffa nel giusto e s’irradia nell’ideale. È innato nell’anima inglese il bisogno di proteggere e sorreggere i piccoli popoli. E i cari Steed hanno un loro meccanismo, ch’è anima, tutto inglese ». — E bene sta. Ma io che sono un astemio e un vegetariano, e detesto il roastbeef e il vino rosso, che piacciono tanto agli idealisti, quasi più del croato o del jugoslavo, io non ho avuto mai dubbi sui motivi politici e morali della campagne de presse fatta dai piccoli Talleyrand (oh, molto piccoli, e specialmente senza la grazia e lo spirito di gagliofferia, che aveva il duca di Dino) contro l’Italia a favore della Jugoslavia. Scavate, e troverete in Roma ossa di cristiani — diceva 1’ oratore cattolico. Scavate ancora, rispondeva lo scrittore umanista, e troverete ossa di pagani. Scavando, abbiamo trovato, infine, dietro i diritti dei Jugoslavi su Fiume e nell’Adriatico, gli interessi degli azionisti della Cu-nard Line. Prima che i giornali avessero pubblicato la notizia, noi avevamo avuto qualche avvertimento dai nostri amici di Londra. Una lettera ci diceva : « Pare che dietro la campagna jugoslava ci siano gli interessi di una grande Compagnia di navigazione inglese. Se questo è, la nostra causa si può dire perduta; perchè in tema di interessi, gli inglesi non demordono ; e il governo inglese non crede di avere tanta libertà di azione da ribellarsi agli interessi della navi- — 281 —