È chiaro che la sconfitta dell’Intesa nella politica balcanica e la disparizione del regno di Serbia sono principalmente e specialmente dovute alla condotta della Grecia. Se la Bulgaria non avesse avuto la perfetta assicurazione, direttamente dalla Grecia, e per la Grecia dalla Germania, di potere agire senza pericolo di sorprese, non tanto facilmente si sarebbe mossa, anzi non si sarebbe in nessun modo mossa contro la Serbia. E poiché la sconfitta nei Balcani ha prodotto gravi danni all’Intesa, è naturale che, presto o tardi, anche la Grecia sia chiamata a pagare questi danni. Ed io non ho capito, e non riesco a capire ancora, la generosità del governo italiano verso la Grecia, dopo la sconfitta della Serbia, che ha evidentemente esercitato un’azione non indifferente sulle cose della nostra guerra, con la maggiore pressione dell’esercito austriaco sul Montenegro e sull’Adriatico meridionale. Per quella milionesima parte di giudizio che come italiano mi spetta sull’azione della guerra (l’on. Sonnino vorrà essermi cortese di attenzione?), io fo colpa al governo italiano di non essersi rivolto contro la Grecia pei danni che ci sono derivati dalla sconfitta della Serbia e dallo straripamento degli austriaci verso l’Albania. Il governo italiano ha voluto essere ed è stato troppo delicato con la Grecia, che ha mostrato di comprendere e gradire, nel modo che tutti sappiamo, tanta delicatezza ! (60 linee di censura). Comunque, e a parte la disgressione che riguarda l’Italia, non è inutile tener conto delle vittime e delle perdite che la Germania ha fatte e ha subite nel corso della guerra. Fino a ieri, si segnavano nel passivo soltanto le colonie dell’Africa e dell’Asia. Ma oggi bisogna aggiungere anche le colonie dell’Europa : la Turchia e la Grecia. Per lo stato di cassa, non per altro. — 36 —