SOTTRARRE ANCORA: TURCHIA E GRECIA. La battaglia di Verdun seguita violenta, dopo quindici giorni di fuoco, e non è possibile quindi contare i morti e i feriti ch’essa lascia sul suolo. Sarà bene, intanto, parlare delle vittime certe che la Germania ha fatto fino ad ora, attorno a sè. Non il Belgio e non la Serbia sono queste vittime — il Belgio e la Serbia che risorgeranno e finché non saranno risorte l’Europa civile non sarà in pace — ma la Turchia e la Grecia. Ogni giorno che fugge, e ogni calcolo che sul giorno fuggito si possa fare, dimostra come e quanto il grande impero guerriero e il piccolo regno del Levante — « arcades ambo », e tra loro rivali — siano mal ridotti dalla protezione della Germania : l’uno sotto il tallone del Granduca Vladimiro; l’altro sotto il braccio del generale Sarrail. Sola differenza tra la Turchia e la Grecia, questa: che almeno la Turchia potrà dire, alla fine, di aver tutto perduto, fuorché l’onore. La Grecia si terrà paga di un qualche pugno di fave, che la compensi del sogno di Bisanzio. Pare impossibile, trattandosi di un impero a base di harem : la Turchia è diventata la Vergine folle della Germania. Cedendo agli incantesimi di un avventuriero, non volgare come molti credono,. quale Enver pascià, essa dopo tanti anni di accidia e di fanatismo, ebbe le sue giornate di ambizione e di fierezza, e fece — 34 —