COME PER LA GERMANIA. Quello che molti fra noi prevedevano, è avvenuto. Subito dopo la guerra gli alleati si sono rivelati quello che sempre furono e saranno : nemici. Tutta la scenografia della « fratellanza latina » e della « fratellanza liberale e democratica » è caduta, a un tratto, non appena i tedeschi si sono ritirati dai campi di Francia e dai minacciati litorali fronteggianti l’Inghilterra, Quella scenografia non doveva servire che finche sul teatro della guerra ci fosse, orribile fantasma, la paura degli eserciti di Ludendorff. Svanita la paura, l’Italia non serviva più. E Lloyd George e Clemenceau finsero di non riconoscerla, e si meravigliarono anzi di vederla al loro fianco, al Congresso di Parigi. L’Italia, infatti, al Congresso di Parigi, quando non parve un’intrusa fu considerata come una giudicabile. E il processo ancora non è finito. Come le rondini al ritorno aguzzano gli occhi per scoprire all’orizzonte i colori dei loro nidi, i corrispondenti italiani aguzzano gli occhi sull’orizzonte della conferenza per scoprire se Fiume e la Dalmazia esistano ancora e i nostri maggiori giornali pubblicano a grandi titoli le piccole notizie del Matin o del Temps o, anche, del\’H ottime libre, annunzianti che, forse domani o forse domani l’altro ci sarà la lieta sorpresa, della sentenza di assoluzione o di condanna, nella causa italiana. E pensare che quelli