I SUCCESSORI DEL KAISER. Non uno di quelli che hanno seguito con qualche diligenza i movimenti interni della Germania durante questi quattro anni di guerra, sarà meravigliato dell’ascensione dei così detti « socialisti del Kaiser » alla direzione del nuovo Stato tedesco. David, presidente della Costituente; Ebcrt, presidente dell’impero; Schei-demann, ministro degli Esteri; sono tre nomi e tre uomini che significano e rappresentano non una rottura, ma la continuazione della politica imperiale, che hanno accettato e difeso nel periodo della guerra, e della quale assumono il carico, se non la responsabilità, oggi, dopo la sconfitta. « È morto il Re, viva il Re », è la formula delle monarchie ereditarie, t Con o senza l’imperatore, viva l’impero », è la formula nuova dell’imperialismo tedesco. Non vi è infatti, per la Costituente di Weimar, una Repubblica e un presidente di Repubblica, ma un impero e un presidente dell’impero di Germania. La struttura dello Stato rimane, dopo la scomparsa degli Hohenzollern, quale la possente mano di Bismarck la ha foggiata e saldata al fuoco delle guerre del ’66 e del ’70. Questi socialisti che arrivano alla direzione dell’Im-pero tedesco non sono, del resto, gli improvvisati cavalieri di un’avventura politica. Uomini di industre mente ed esperienza, educati nella lotta per le rivendicazioni politiche e sociali della grande classe dei