valse tutto questo? Al momento decisivo, nonostante le recenti polemiche sulla questione del Manouba e sulla questione del Canale d’Otranto, nonostante le dimostrazioni di Marsiglia a favore dei Turchi e le dimostrazioni di Tunisi contro gli italiani — l’Italia, al cospetto dell’aggressione, fece quello che doveva fare. Si staccò dalla Germania. E si mise al fianco della Francia. Si sarebbe disonorata, nella sua tradizione giuridica e nella sua storia politica, a fare altrimenti. E tenne fermo all’onore della sua storia e della sua tradizione. Accorsero subito, dopo la dichiarazione della neutralità italiana, i messi da Berlino. Che volete? Oro? incenso? mirra? Tutto essi mettevano ai nostri piedi, perchè noi non passassimo dalla neutralità alla guerra : tutto, specialmente le spoglie della Francia nel Medi-terraneo. E finalmente Bùlow venne, con tutte le idee che il generale von Bernhardi aveva sostenute nel suo libro, per tener legata l’Italia alla Germania in caso di guerra. « Noi dobbiamo pensare a rafforzare in tutti i modi la potenza politica dei nostri alleati. Noi abbiamo rafforzato l’Austria nei Balcani; bisogna che rafforziamo l’Italia nel Mediterraneo, specie nel caso della guerra con la Francia. » E Bùlow venne con questo risoluto programma in Roma. E la prima parte della sua missione fu rivolta appunto a persuadere l’Italia, con la propaganda di stampa e con le trattative presso il governo, a non pensare all’Adriatico, e pensare invece al Mediterraneo, e unirsi in guerra con la Germania per combattere la potenza marittima e coloniale della Francia nel Mediterraneo : premio, Nizza con la Savoja, e la Corsica, e Tunisi. Non aveva forse sostenuto von Bernhardi che valeva la pena, per la Germania, fare anche una guerra per conquistare Tunisi all’Italia? Ma l’Italia, ancora una volta, nel secondo periodo, rifiutò l’oro e l’incenso e la mirra dei Magi tedeschi. - 317 -