dopo la vittoria delle armi alleate, e insieme coordinato col terzo criterio della concentrazione del nostro sforzo nel solo punto ove ci chiami la difesa del confine, dovesse prevalere, si potrebbe arrivare perfino alla conclusione dello sgombro di Yallona — visto e considerato, secondo le stesse dichiarazioni dell’on. Bar-zilai, che noi abbiamo organizzato la spedizione di Vallona per aiutare i Serbi nella ritirata e, questa compiuta i la condotta dell’ Italia sarà misurata al concetto di una lotta comune, fin dove esso possa essere utilmente perseguito e raggiunto. » Ma sarà possibile arrivare fino allo sgombro di Vallona? Io spero che nessuno oserà mettersi, nella via della logica formale, di deduzione in deduzione, sul pendio che porti a tali conseguenze. L’Italia che dà sangue e danaro per questa guerra, con una generosità ed una serenità pari all’alto senso delle sue storiche responsabilità, non avrebbe argomento di soddisfazione dall’abbandono di una sua posizione, tenuta prima di scendere in campo armata. Io non oso spingere la mia indiscrezione nelle discussioni della guerra oltre il limite della mia ragionevole competenza. Ma anche senza essere matematici puri, si può, nei momenti critici, provarsi a contare sulle dita, per vedere se veramente due più due fanno quattro, o non più o non meno. Ora io osservo che l’Austria, dopo che ebbe visto di non potere venire incontro all’ Italia, dalla parte delle Alpi, ha cercato e cerca di venirle incontro dalla parte dell’Adriatico, e sia pure del basso Adriatico. E, osservando questo, non comprendo perchè anche l’Italia, dal canto suo, non ha tentato di fare il giro opposto, e di andare a cercare l’Austria su quella via. Ho letto, giorni addietro, un dottissimo articolo nel Corriere della Sera, di un dottissimo, si vede, conoscitore dei luoghi e delle questioni attinenti all’offesa e alla difesa dei territori, che l’Austria ora attraversa : articolo, fatto per dimo-