alleggeriti dal grande peso della sfiducia e sentono di essere alla vigilia del giorno in cui le nazioni si comprenderanno fra loro e associeranno tutte le loro forze morali e fisiche per ottenere che il diritto prevalga ». Volando, infatti, attestano tutti gli aviatori, si ha la sensazione di questa suprema « leggerezza » fisica e morale. Platone partì dalla vita e dal banchetto che doveva lasciargli una vaga memoria di vita, nel viaggio alla ricerca della Repubblica ideale. Viceversa, i Delegati del Congresso di Parigi partono dalla Repubblica ideale per discendere e regolare le cose nella vita di questo basso mondo. Essi infatti, indipendentemente da ogni cura terrena, indipendentemente da ogni misera considerazione, come dicono i filosofi, contingente, e da ogni più misera valutazione degli elementi prossimi e tangibili della realtà, si sono creati per loro conto la Società delle 'Nazioni, in astratto, così come essi immaginano che debba essere e funzionare, l’hanno bene corredata di leggi e di regolamenti, l’hanno anche inaugurata — vuota, ancora, s’intende — con ben acconci discorsi; e compiuto il compito, vanno ora in giro per ricercare i popoli dispersi che dovranno abitarla, come un tempo i vettori mandavano in giro per le terre d’Europa ad arruolare lavoratori che volessero lasciare il focolare domestico, abbandonare il « patrio suolo » ed emigrare nelle Americhe lontane a seminare i campi e costruire le ferrovie pei nuovi trasporti. Arruolamento alquanto periglioso, oggi, con gli appetiti e le relative condizioni del mercato umano, a giudicare dalle pretese che avanzano gli uni sugli altri i vari concorrenti : il re dell’Eggiaz e Venizelos, Veni-zelos e Turkan pascià, Turkan pascià e Trumbic e Korosec, senza contare gli altri rivali che stanno nell’ombra, ai fianchi o alle spalle, e aspettano la loro ora per uscire alla luce e richiedere i loro compensi e dettare i loro patti. Problema estremamente difficile, — 256 —