slavo o di un tessalonico o, perchè non, anche di un mormone. Certo, animo italiano, con caratteri suoi precisi e differenziali verso gli altri, come il carbone ha i caratteri suoi e i suoi ha il diamante, nelle viscere della terra o alla luce del sole, al confronto con gli altri minerali, per farne cenere o gioielli, no, non ci siamo accorti che vi sia, o si sia mostrato in questa guerra — salvo, nei soldatini, fra le sanguigne rocce del Carso e del Grappa, sulle rive dell’ Isonzo e del Piave, e sugli scafi dell’ancor amaro Adriatico. Politicamente, l’animo italiano, non ostante gli sforzi di eloquenza dell’on. Orlando, è ancora una farfalletta cui formazion falla, una cosa povera e mutevole, una cosa vagula e blandula con la quale amici e nemici giuo-cano a vicenda, come il gatto col topo, per azzannarlo ed inghiottirlo per la coda. Non vedete ? esso non mette l’ugne nemmeno dopo la Vittoria. E sembra tanto lieto e contento di essere quello che è! Un giorno, per discreditare la guerra italiana nel vecchio e nel nuovo mondo, la propaganda tedesca diffuse per tutti i suoi organi la fiera novella : La guerra italiana è una guerra imperialista. — E per quella facile fortuna che ha sempre la propaganda contro le cose e gli uomini italiani, la fiera novella, che non trovò per via chi le spezzasse le gambe, arrivò là dove doveva arrivare, e dai paesi neutri passò ai paesi alleati e da questi all’Italia, e in Italia trovò naturalmente chi l accogliesse a braccia aperte, non solo tra gli avversari ma, peggio, al momento opportuno, fra i più accesi assertatori e fautori della guerra stessa. Perchè, non solo fra gli stranieri nostri amici, ma anche fra i nostri stessi connazionali, il modo piu comune e pratico di manifestare ed esprimere l’amore per l’Italia è quello appunto di mettersi con l’animo dalla parte dei nemici d’Italia. Le ragioni, le aspirazioni, gli interessi anche più equivoci e cialtroni, deI — 194 —