LO SPIRITO E LA LETTERA DEL TRATTATO DI LONDRA. L’Italia si è pronunziata solennemente intorno al dissidio sorto sulla questione adriatica al Congresso di Parigi. Diminuiremmo l’importanza del plebiscito del popolo sulle due rive e del corrispondente voto delle Camere, se aggiungessimo parole alle sovrane espressioni della volontà nazionale. Se queste espressioni di volontà formano legge — salvo che per l’Italia il Congresso di Parigi e il signor Wilson non voglian negare, poiché tutto è possibile, anche i principi più elementari che costituiscono la base giuridica e politica delle democrazie moderne — nessuno può mettere in dubbio, o tenere in dispregio, la nostra legge. Ma è lecito eliminare le sorprese dal calcolo delle nostre probabilità ? Intanto sarà bene chiarire tutti i punti del dissidio, e nessuno lasciarne in ombra o penombra : per dimostrare al mondo, anche prima che ai nostri alleati e all’associato, l’assoluta giustizia della nostra tesi, perchè non sia dubbio di sorta intorno all’assoluta onestà delle nostre intenzioni. Intendo « onestà » nel senso politico : nel senso, cioè, di coerenza tra le nostre premesse ideali della guerra e le nostre richieste territoriali dopo la vittoria : che non sono richieste di carattere imperialista, come il signor Wilson, con evidente audacia, ha creduto di denunziare, ma di carattere strettamente e schiettamente nazionale, come tutti coloro - 311 -