vamente contro l’Italia. Naturalmente i Croati entrarono nella via tracciata da questi lugubri partiti misoneisti, per cooperare a un tal disegno, e se ne fecero gli strumenti, e si potrebbe più propriamente dire, i sicari, come è nella tradizione del loro mestiere. Vi è tutta una vecchia letteratura, in Francia e in Inghilterra, sulla funzione dell’Austria e sulla necessità di assicurare questa funzione per l’equilibrio europea : letteratura che ebbe il suo massimo sviluppo nel periodo di formazione della dottrina del pangermanismo, che più direttamente era destinato a colpire l’influenza politica e commerciale della Francia e dell’Inghilterra in Europa e in tutte le restanti parti del mondo. Se aprite uno dei libri che compongono quella letteratura vi accorgete immediatamente fin dalle prime pagine, che dico?, fin dalle prime linee delle stesse Prefazioni, quali sono i sentimenti che ispirano e quali i fini politici cui tendano gli impauriti scrittori. Leggete l’ultimo di questi libri, del signor Steed : si propone di dimostrare non soltanto l'unità essenziale ¿Lei territori degli Absburgo, ma anche dimostrare che tutte le crisi interne della Monarchia danubiana sono crisi di crescenza, non dì decadenza: onde la necessità di cooperare con la Casa degli Absburgo, a trovare e attuare i rimedi che meglio possano convenire alla prosperità della Dinastia e della Monarchia. — E leggete il libro del Weil. La prefazione del signor Leroy Beaulieu — uno dei nomi più autorevoli della scuola francese — è tutto un grido d’allarme, i Se giammai l’Austria dovesse sparire dalla carta d’Europa, sarebbe la fine della nostra vecchia Europa storica. » L’Austria deve essere presa così com’è : essa è Vipera della natura oltre che della politica. E non a torto, quindi, conclude con queste parole che io vorrei ricordare a molti uomini e scrittori politici di Francia e d’Inghilterra : « Tutto quello che si potrà mettere al posto di — 346 —