pure antico regime) hanno concluso accordi o trattati. Ma di queste amnesie è, purtroppo, formata l’innocenza della dottrina democratica in materia di politica estera. Questa questione della pubblicità della politica estera che oggi i Comitati russi, nuovi venuti alla ribalta della storia, mettono innanzi, per conto loro, supponendo chi sa quali diabolici secreti i Trattati diplomatici contengano ai danni della pacifista Democrazia del Donn, era stata trattata dalla pacifista democrazia della Senna, qualche volta anche ironicamente, contro i varii governi della Terza Repubblica in alleanza con la Russia. Oggi i rivoluzionari russi si mostrano preoccupati e quasi terrorizzati delle insidie che contro la loro filosofia si nascondano nel secreto dei Trattati. Viceversa quelli francesi si divertivano ieri a pigliare in gioco i governi della Terza Repubblica illudentisi di aver nelle loro mani le chiavi del cuore dello Zar. « Vedete voi lo Zar — scriveva il Sembat — espandente senza riserve la piena del suo cuore nel cuore di Félix Faure? Imaginate voi lo Zar prendere per confidente dei suoi pensieri il nostro buon Fallières? Sei anni dopo egli avrebbe la gradita sorpresa di ritrovare il suo secreto servito freddo in un bel volume dal titolo : Memorie di un ex Presidente, ovvero : Storia d'un Settennato. I giornali ne pubblicherebbero degli estratti. Ma... siate pur sicuri che a Berlino non aspetterebbero la pubblicazione del volume per essere informati del contenuto nei suoi minimi particolari. » I rivoluzionari russi possono, dunque, per questa parte, essere sicuri, e non avere preoccupazioni sui secreti dell’antica loro diplomazia. Il Sembat, socialista antimilitarista fra i più eloquenti e violenti del suo partito, alla vigilia della guerra — e quindi della sua nomina a Ministro della Difesa Nazionale — scrisse un libro, fra i più arditi e vivaci nella letteratura politica di questi ultimi anni, ch’è come un esame di coscienza e insieme una rivista — 125 —