I TEDESCHI E L’ADRIATICO. L’articolo della Post tedesca sulla questione dell’Adriatico, che ieri la Tribuna riportò quasi integralmente, merita, più che discussione, immediata e perentoria confutazione. Ha la radice nel falso. E bisogna, per tutta risposta, reciderlo alla radice. Che cosa pretende l’Italia nell’Adriatico ? Essa non può pretendere un diritto maggiore della sua forza reale, che non è superiore a quella dell’Austria e della Grecia. — Il suo vero e proprio campo d’azione non è l’Adriatico, ma il Mediterraneo : le sue rivali non sono l’Austria e la Grecia, ma la Francia e l’Inghilterra: fu il suo errore, e sarà la sua pena, di avere scelta come rivale e come nemica l’Austria, invece della Francia e della Germania. — Ora che la Serbia è disfatta e il Montenegro è caduto, essa deve accontentarsi di vedere nell’Adriatico ingrandita l’Austria, di quanto non ha permesso che fosse ingrandita la Serbia. L’Italia è. partita da una falsa premessa. La conseguenza non poteva essere che la vittoria dell’Austria, ch’era, viceversa, partita da una premessa vera. — Questo, nelle sue linee essenziali, l’articolo della Post, che riassume le idee ed i criteri della gente politica tedesca. La confutazione non sarà difficile. Graziosa a osservare e notare, anzi tutto, la squisita sensibilità giuridica dei nostri ex-alleati, quando si