L’ALBANIA E IL « TEMPS ». Mi propongo di discutere la questione del protettorato italiano dell’Albania, sulla traccia dell’ articolo del Temps arrivato ieri. Mi scelgo la traccia del Temps, per un doppio ordine di ragioni: primo, perchè si tratta di un autorevole giornale, di Francia, paese alleato, e le osservazioni che io avrò l’onore di proporre e contrapporre alle sue potranno valere anche per quei giornali democratici italiani i quali si mostrano molto sensibili alle ripercussioni dei nostri atti nell’opinione francese; secondo, perchè seguire una traccia significa contenere in limiti ben circoscritti il proprio pensiero. (I lettori della Tribuna conoscono, da un pezzo, le mie idee, sul programma che il governo avrebbe dovuto seguire nel basso Adriatico, dopo la sconfitta e la dispersione della Serbia, cioè l’immediata occupazione dell’Epiro, e di tutte le isole all’imboccatura del Canale di Otranto a cominciare naturalmente da Corfù). E oggi importa circoscrivere. Dunque, l’articolo del Tem-ps considera la proclamazione del protettorato dell’ Italia nell’Albania dal punto di vista strettamente italiano, e dal punto di vista estensivamente balcanico e internazionale. Punto di vista italiano. Massima lode. « Noi rendiamo omaggio, dice il Temps, alla perseveranza e all’abilità con le quali la diplomazia italiana sa mettere — 129 —