zionale di Baba dagli, e le tavole di Rizov, nè politicamente, nè etnograficamente la Bulgaria può vantare alcun diritto. Per eccesso di generosità, si può arrivare a nuove concessioni, ma Costanza e le Bocche del Danubio rimanendo in mio assoluto dominio. — La Germania dove trova mare dice : È mio. Così ha trovato il Mar Nero nella sua via, e guai a chi glielo tocchi! Ma il Mar Nero minaccia di inghiottire una a una le sue allenze; dopo quella bulgara, quella turca. Sconfitta in Siria e in Palestina, la Turchia sperava e spera di potersi rifare almeno al Nord, nell’hinterland tra il Caspio e il Mar Nero; ma anche qui la Germania non vuole concorrenti sulle due rive : ciò che determinerà il distacco anche della Turchia, cui non può bastare, come risarcimento della perduta Palestina, ed altri luoghi Santi, la regione della Maritza e la ferrovia di Dedeagatch. — Intanto, per ritornare alla Bulgaria, la presenza della Germania a Costanza e alle Bocche del Danubio, significa il crollo di tutto il sogno e il programma dell’egemonia bulgara nei Balcani. Questo sogno, o questo programma, aveva per base — o meglio, per culla — il Mar Nero, e la vicinanza di piccole, non di grandi potenze sulle rive. « L’equilibrio delle potenze del Mar Nero, così a lungo desiderato, comincia a diventare una realtà storica, con la repubblica ukraina : il nostro interesse è che vi sia il maggior numero di piccole potenze sulle rive del Mar Nero » — scriveva uno dei teorici della grande Bulgaria dopo la pace di Brest Litowski e dell’Ukraina. Ma l’ombra della grande Germania sorse e prese il posto dell’altra ombra — protettrice quella! — della grande Russia, sparita all’orizzonte? La complicità doveva spezzarsi dopo il delitto. Prima di partire da Roma il buon Rizov venne a trovarmi. Era triste e raggiante insieme. Triste di lasciare il bel paese nel quale la dolce dimora e le antiche simpatie per la Bulgaria lo avevano reso fami- — 165 —