Mg li eroi dell’ Adriatico.
  L’ultimo anno della guerra europea passerà nella storia, quando la storia sarà fatta per servire alla verità — oggi è fatta soltanto per servire ai più spregiudicati appetiti dei nostri alleati — come l’anno di gloria della Marina italiana. Mai, si può dire, il cuore e la mente della nostra qente di mare formarono, insieme fusi, un’arma di più nobile tempra e di più rapida e sicura azione, una vera e propria arma di precisione per le vittorie morali e le vittorie militari, come in quell' anno che porta sui venti illirici, da Durazzo a Bùccari, i nomi degli eroi che abbatterono nel porto di Trieste, nel porto dì Pola molte volte violato, e a Premuda la potenza navale dell'impero austro-ungarico. Le più grayidi audacie, nel più profondo silenzio.
I	più grandi risultati, nel più imprevisto combattimento. Pochi uomini, quanti ne può a pena sostenere un invisibile canotto, bastano a ridurre in lor dominio i destini. Guidati nelle notti senza luna da un occhio infallibile, sostenuti nei pericoli da mia volontà inflessibile, questi uomini, diventati spiriti, ombre, imagini, senza più il peso del corpo, sorpassano dedali di mine, rompono barriere di acciaio, portano lo scompiglio e la morte nei covi profondi