molta più gente di quelli che stanno negli appartamenti privati. Essi vedono scendere e salire per le scale tutti i visitatori e i clienti, e ne colgono, agli atteggiamenti del volto, tutti i pensieri e i sentimenti, e anche le oscure parole represse : arrivano così a sapere con precisione quali sono gli amici e i nemici, e quali delFamicizia o dell’inimicizia le molle, e nella rovina del padrone sono al caso di risolvere immediatamente sul partito che convenga loro seguire, e come usare delle conoscenze fatte sulla soglia dell’esperienza acquisita nel servire. Dopo la catastrofe dell’Austria, i Croati che avevano bene appreso quali realmente fossero gli amici dell’Austria e i nemici dell’Italia, non dovettero faticar molto a rintracciare i noti volti che avevano visti a piè delle scale dell’antico lor Signore. Per necessità storica, gli Alleati contro gli Imperi Centrali non avevano tutti lo stesso diretto nemico : l’Italia aveva l’Austria; l’Inghilterra e la Francia, la Germania, che assorbiva, del resto, in sè l’Austria, Turchia e Bulgaria; e per molte ragioni di equilibrio, il nostro diretto nemico non era definitivamente eliminato dal quadro delle contrattazioni da parte di quei partiti misoneisti di Francia e d’Inghilterra, che calcolavano su tutti gli elementi di probabilità per riuscire a indebolire la Germania. La questione dell’Austria rimase sempre, in fondo, il nodo tragico della guerra, che se il gesto di Cle-menceau — un gesto da polemista — riuscì appena a tagliare materialmente, non riuscì a sciogliere moralmente negli animi disorientati di quei partiti : i quali, dopo che l’Austria fu sconfitta e battuta dai nostri eserciti, non perdettero l’illusione o la speranza di rimetterla a nuovo nella Jugoslavia e creare così quella tale barriera orientale contro la Germania che non erano riusciti a creare durante la guerra : senza pensare che questa volta invece finirebbero col crearla esclusi- - 245 -