SIGNIFER, STATUE SIGNUM. Battisti, Oberdan, Sauro. Mentre la folla passava nella via acclamando e cantando, io vedevo ieri sera, nel silenzio del mio spirito, al disopra e al di fuori del vano rumore, quelle tre ombre magnanime venire innanzi, per l’aria fatta alfine serena, e trarre con sè, qui, fra le braccia di Roma, le tre città per le quali vissero e affrontarono il martirio: Trento, Trieste, Pola. Che tristezza pensare che nella folla, più degli altri vocianti e osannanti, si possano anche trovare gli empi e gli indegni, quelli che fino a ieri non ebbero viscere che per l’Austria o per la Germania, quelli che fino a ieri non operarono che per corrompere, corrodere, disgregare, distruggere la compagine nazionale nella guerra, quelli che fino a ieri non fecero che irridere, deridere e diffamare e minacciare quelli che pensavano e lottavano e soffrivano e morivano per la creazione della più grande Italia! No: le ombre, le ombre soltanto, oggi, attorno a noi ! Le ombre, che esse sole hanno il diritto di pigliar corpo oggi e parer persona e vivere ancora la loro seconda vita nel trionfo del loro ideale. Voi, voi, precursori della grande gesta, Oberdan, Battisti, Sauro! Voi tutti, soldati d’Italia morti sul sanguigno calvario del Carso, sulle pendici di Oslavia o dei Sette Comuni, sui culmini del Kuk 0 del Pasubio, sulle foci del Timavo o sulle rive del