Hi diviso queste nuove Rapsodie cinch io in tre parli, e, basandomi sull'indole deila poesia popolare albanese, la quale con simboli e allegorie vela fatti di interesse generale, nella parte prima ne ho disposto sedici, e le più brevi, in modo da formare una piccola epopea, di un genere affatto nuovo, non avendo i canti tra loro alcun apparente legame di continuità, riferentesi all'assedio posto da Maometto li, alla città di Kroja, nel 1466. l'i seconda parte è formata da nove lunghi canti, indipendenti l’uno dall’altro; e la ter^a da cinque inni, che a me sembrano molto antichi, frammenti dei quali si possono ancora riscontrare in alcune canoni popolari delle Colonie. In quanto al metodo di scrittura da me adottalo, devo dire ebe, sebbene consiglialo da molte persone ragguardevoli a non trascurare del tutto alcune lettere greche, come la x Pfr ispirata forte gutturale, la * per l'aspirata dentale, la : per il suono dolce, quasi sibilante di z, ecc., ho ritenuto come mollo giusta l'opinione di valenti albanologi, i quali non accettano nella scrittura albanese la mescolanza dei caratteri greci con 1 XII! latini, poiché con questi mal si collidano i primi per la divergenza delle forme. Del resto i gruppi di certe lettere, necessari per l’espressione di determinati suoni, sono comunissimi a molte lingue moderne, e furono già adottati dal De Rada, dal Dozox e da altri; an^i alcuni sono naturali nella lingua schipa; come ts = 7. duro ({io ital.); es: tliotse = forse, che altri scriverebbe Sozze, è composto da thot = dice(si) e se = che; — t£ = c ital. davanti e ed i, es: i mot<;m = attempato, da mot c il suffisso sh-tn = f-m = (m, detenn. (mi;— vieti, che il Cam arda, (Grammatologia comparata della lingua albanese — Livorno — Success. di Hgisto Vignozzi e C.— 1S64.—p. 17), errando, crede un nominativo plurale indet. da viét, che non so se s'incontri al singolare in vece di vit, mentre è un genitivo pltir. indet.> da vici (nom. plur. indet.) e la lermin. sh = ( del genitivo. ‘Della vocale incerta albanese, come la chiama Gustavo Meyer, cioè della è dell'alfabeto De Rada, (v. l’ortografia del giornale Flimuri i Artrii), incapace di stare in principio di pa-