64 CAPITOLO PRIMO Nel Molise e nell’Abruzzo la insalubrità della costa, insieme con le altre ragioni comuni alle altre popolazioni litoranee dell’Adriatico, e il relativo isolamento in cui tutto il Massiccio Abruzzese si trovava dal resto della Penisola hanno forse contribuito con forza alla conservazione di quelle imponenti occupazioni pastorali che han solcato le valli trasversali e longitudinali coi lunghi ed ampii «fratturi», sui quali le greggi compiono ciclicamente nell’anno le loro transumanze. E l’insalubrità della costa, insieme con la ragione cui accennammo, ha anche contribuito ad accentuare un fenomeno pur esso caratteristico del Molise e ddl’Abruzzo: l’assenza di veri e propri « grandi centri » urbani, concomitante con l’assenza di vere e proprie «grandi strade »atte a congiungere la regione abruzzese con il resto della Penisola e con qualche centro importante situato sulla opposta sponda Adriatica. Qui cade opportuno, appunto perchè potrà avere maggiore rilievo, un confronto tra la caratteristica funzione di transito della regione pugliese adriatica e la funzione di relativo isolamento della regione molisana-abruzzese. L’importanza di Brindisi, dicevamo più sopra, incominciò quando essa divenne colonia romana ; ma, quell’importanza, Brindisi la acquistò appunto quando, divenuta colonia romana, venne collegata con Capua mediante la via Appia ; e la sua importanza divenne ancora maggiore quando essendo stata dai Romani sfruttata una strada naturale di penetrazione nella regione balcanica, facendone la Via, che fu detta Egnatia, Roma venne ad esser posta in