32 INTRODUZIONE mazione di grandi Stati vitali ; è da questi principii che, a parer nostro, deve partirsi una geopolitica razionale. La Storia, quando sia studiata sulle fonti dirette, e non sulle opinioni di questo o quello storico, e tanto meno sulle categorie di questo o quel filosofo, può dirci, non solo quali fatti geopolitici avvennero, ma anche quali idee si ebbero presso le classi dirigenti di un determinato Stato, rispetto alla politica geografica da seguire. Perchè, se è vero, sotto alcuni aspetti, che gli Stati sono degli organismi viventi, geo-antropici — cioè risultanti dal contatto cosciente di una popolazione organizzata con un’area terrestre ben determinata, è anche vero che gli Stati sono composti di uomini, ed agiscono e pensano con le menti degli uomini che formano le loro classi dirigenti. È indubbio che la mentalità delle classi dirigenti porta, diremo così, il suggello indelebile della razza, e risponde, con fedeltà maggiore o minore, a quell’insieme di sentimenti, di tradizioni, di spinte individuali o collettive, che costituisce come l’istinto della comunità nazionale. Ed è su questo terreno, difficile e delicato, che deve spingersi l’indagine dello studioso, il quale voglia ricercare le componenti reali della politica geografica di uno Stato. Ora, l’indagine fatta su questo terreno, per un caso ben delineato, com’è quello del problema adriatico, ha portato a delle risultanze interessanti, anche per una Geopolitica generale. Per informare il lettore sul metodo seguito in questo studio, ci sembra che il mezzo migliore sia quello di esporne in succinto i punti fondamentali.