96 CAPITOLO SECONDO degli elementi geografici della prodigiosa fortuna di Venezia. Le zolle calcari delle Tre Venezie sono disposte ad anfiteatro lungo un arco di cerchio costiero che va da Ve-vezia a Fiume, incorniciate dal più ampio cerchio del crinale Adamello-Oetz-Tauern-Tricomo-Nevoso-Capella, discendenti verso l’Adriatico a guisa di gigantesca gradinata. Grandi fratture, determinate dai moti verticali concomitanti con un corrugamento alpino, prodotto da una spinta tangenziale in direzione Sud-Nord, si produssero in senso radiale, e divennero i letti dei corsi medii ed inferiori dell’Adige, del Brenta, del Piave, del Tagliamento, dell’Isonzo ; altre fratture, prodottesi in direzione concentrica, divennero la Val Venosta, la Valle della Rienza, la Val Sugana, le valli dell’alto Tagliamento e dell’alto Isonzo. Osservando da presso questo quadro morfologico dal punto di vista delle possibilità di comunicazioni, constatiamo quanto segue : Dalla stretta di Rivoli alle sorgenti, l’Adige forma, con i corsi d’acqua che gli son tributarli, uno strumento impareggiabile di comunicazioni. Il suo bacino montano, infatti, forma nel suo insieme un elissoide orlato di varchi verso tutte le direzioni : dal valico di Loppio (m. 287) — a Nord del Garda — alle Giudicarle, dal Passo del Tonale (1884) e dal Giogo dello Stelvio (2759) alla Valtellina, dal Giogo di S. Maria (1402) alla Val Monastero, e, più ad Ovest, dal Passo del Rombo (2491) alla Valle dell’Oetz, dal Passo del Brennero (1372) alla valle del Sili, dal Passo di Vizze (2276) alla valle dello Ziller, dalla Forcella del