LE CONDIZIONI FISICHE ED IL POPOLAMENTO 77 temere da Ancona, come vedremo, si ostinava anch’essa ad assumere contro l’eroica città marchigiana un contegno diffidente, o addirittura malevolo. Sino dal tempo della dominazione bizantina in Italia, Venezia rifiutava di sostener la politica di Costantinopoli nella penisola, sino a quando l’imperatore facesse di Ancona il proprio punto di appoggio (i). In realtà, è arrischiato supporre che i Veneziani, così acuti osservatori delle possibilità della loro posizione geografica, e veri abilissimi « geopolitici », ritenessero Ancona capace di batterli nell’Adriatico, conquistando una egemonia impossibile ; una simile idea non poteva averla che Napoleone Bonaparte, come vedremo nel II0 volume ; è forse più conforme a verità l’ipotesi che le lotte a colpi di spillo — quando non erano fatte con armi più pesanti ! — avessero per motivo la concorrenza in alcuni rami del traffico, e su alcune « piazze » del Levante. L’orientazione di Ancona, d’altra parte, facilitava in modo particolare le sue relazioni con la sponda opposta dell’Adriatico. Nel xi° secolo esisteva un patto di alleanza e di amicizia tra Ancona e Traù ; patto che fu rinnovato, dopo alcuni dissapori, nel 1236. Anche nel secolo xi° e nel xn°, gli Zaratini frequentarono molto la capitale delle Marche ; nel 1239 l’ufficio di podestà di Spalato fu affidato a Gaetano de Arsignis, anconitano, e fu sotto di questo che gli Spalatini, in una (1) v. Buoncompagn: : De Obsidione Anconae (in Muratori Rir. VI, pag. 929 e segg.) ; e Heid : op. cit, pag. 231.