60 CAPITOLO PRIMO terrificandosi. Barletta, ad esempio, aveva rapporti piuttosto regolari con Cipro. In tutte queste città, i numerosi armatori, che costituivano il nerbo delle popolazioni, trasportavano pellegrini, crociati e merci ; e mettevano in seguito a profitto le relazioni intercedute tra Federico II e il Sultano per intensificare, già prima del 1250, le loro relazioni coll’Egitto (1). Beniamino di Tudela (sec. xm) del resto, menziona genericamente le genti di Puglia fra quelle che egli ha visto frequentare il porto di Alessandria (2). Così esposta all’influsso orientale, la Puglia pullulò nel Medio Evo di Monasteri greci (Basiliani), di mercanti, soldati e marinai d’ogni provenienza : greci, longobardi, saraceni, italiani di varie regioni e persino russi (3) ; mentre alla sua antica nobiltà greco-latina si andava innestando la fresca nobiltà longobarda, e, più tardi, la normanna. Così, mentre da un lato, l’Adriatico serviva da veicolo a successivi apporti di sangue, di merci, di istituzioni, dall’altra le facili vie che dalle rive del Tirreno e dalla pianura padana veneta conducono sino all’estrema punta della Salentina portavano alle genti abitatrici della Puglia, prima la civiltà greco-italiana, poi quella romana, poi la rude giovinezza dei longobardi discesi dalle Alpi, poi la forza già affinata ed esperta dei (1) Cfr. Heyd, op. city pag. 434 : Per i rapporti di Barletta con Cipro, v. ibi fi, pag. 593 : per il trattato di Commercio Barletta-Ragusa, v. Engel, Geschf-chte des Fre/staats Ragusa, pagg. 63, 100, 102, 434. (2) v. Ediz. Asher, pag. 157. Cit. da Heyd. (3) Nel 1066 eran giunti a Bari dei Varanghi russi al servizio di Bizanzio contro i Normanni. Molti di essi non tornarono indietro e probabilmente si fissarono e si italianizzarono. (Leib : op. cit, pagg. 53-54).